La goccia che ha fatto traboccare il vaso
Ti è mai capitato di arrabbiarti talmente tanto da sorprendere la persona con cui stavi discutendo? Magari sei stato accusato di aver avuto una reazione esagerata, di esplodere per cose da poco o di essere “fuori di testa“.
Un paziente una volta mi ha raccontato di aver atteso la sua cena per un’ora. Più il tempo passava e più la rabbia aumentava, al punto che dopo un’ora ha aggredito verbalmente il primo cameriere che è riuscito a fermare. Il suo comportamento ha sorpreso tutti i presenti compresa l’amica che era con lui.
Queste situazioni possono capitare a chiunque! La rabbia è una emozione spesso demonizzata, ma molto utile e funzionale se espressa nella adeguata intensità e in modo funzionale. Può capitare però che esperiamo la rabbia con una intensità maggiore rispetto a quanto è realmente irritante la situazione che stiamo vivendo.
Come mai ci accade di esplodere così? Immaginiamo di avere nello stomaco una sorta di serbatoio emotivo, che si riempie man mano che viviamo delle situazioni spiacevoli. Ogni volta che mi accade qualcosa di negativo o penso a qualcosa di negativo per me, il vaso si riempie e il livello aumenta. Quando il vaso arriva all’orlo e accade qualcosa anche di banale, l’emotività fuoriesce come un vulcano in eruzione.
Non è stata l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, o meglio, non è stata SOLO l’ultima goccia. La “colpa” dell’eruzione non è degli eventi che capitano. La vita purtroppo riserba anche brutte situazioni, eventi spiacevoli, emozioni dolorose. L’eruzione è causata dal semplice fatto di aver ignorato il malessere, di aver soffocato delle emozioni che ad un certo punto hanno preteso di uscire e avere una loro voce.
Tornando all’esempio del paziente che attende la cena, questi era già infastidito per altri eventi accaduti poco prima, che non avevano nulla a che fare con l’attesa della cena. Si dice, in termini psicologi, che avesse già una “vulnerabilità pregressa“.
Non possiamo pretendere di controllare la vita, ma possiamo cambiare il nostro modo di reagire a quello che ci accade. Ogni volta che capita qualcosa di spiacevole e stiamo male, è bene esprimere l’emozione che stiamo provando in quel momento. È necessario fermarsi un attimo, capire cosa stiamo sentendo e sfogare l’emozione in modo sano.
Per esempio, sarebbe utile esprimere a parole quello che sentiamo (“questa situazione mi sta facendo molto arrabbiare”), buttare fuori l’emozione cantando a squarciagola, ascoltando musica che rifletta l’emozione provata o facendo altre attività che potrebbe dare espressione alla mia emozione (disegnare, scrivere una poesia, dipingere, colpire un cuscino, saltare, correre…).
Fingere di non provare un disagio non elimina quel malessere; lo teniamo semplicemente in sospeso e, accumulandosi con altro malessere, prima o poi verrà fuori, MA all’ennesima potenza.