“Una madre non dovrebbe fare così”
Ti è mai capitato di essere arrabbiato con tua madre per quello che fa o, ancor di più, per ciò che non fa, ma che dovrebbe fare?
“Una madre dovrebbe prepararmi il pranzo, dovrebbe rispettare la mia privacy, dovrebbe ascoltare quello che ho da dire e dovrebbe amarmi a prescindere, eppure la mia non è così!”
E ti senti deluso, incompreso, non amato, non accolto, non considerato… e tutto questo comprensibilmente fa male, molto male, perché ti aspetti che la donna che ti ha messo al mondo o che ti fa da genitore ti ami incondizionatamente, si prenda cura di te, ti ascolti, ti supporti, ti coccoli anche nei piccoli gesti.
E se non lo fa, o sei tu che hai qualcosa che non va per essere trattato ingiustamente oppure è lei che non va bene, che è sbagliata.
Nessuno dei due è sbagliato! Sono le aspettative ad esserlo!
“cioè?” chiederai. Semplice! Un noto psicologo e psicoterapeuta, Giovanni Ruggero, direbbe “E dove sta scritto?“. Chi stabilisce che una madre dovrebbe fare questo e quello? Che una madre è madre solo se fa determinate cose?
E’ il senso comune a definire i ruoli e ciò che comportano: un genitore dovrebbe amare e prendersi cura dei figli e i figli dovrebbero essere obbedienti.
A tal proposito, sei sempre stato un figlio obbediente? Hai sempre fatto tutto quello che dovevi come figlio o è capitato che tu disobbedissi, rispondessi male magari mandando anche a quel paese tua madre, facessi preoccupare facendo le solite cose da “ragazzi”…? Questi comportamenti ti hanno reso meno figlio?
Assolutamente no!
Il rapporto tra genitore e figlio è una relazione a tutti gli effetti con regole, aspettative e comportamenti unici. Perfino il rapporto tra lo stesso genitore e un altro figlio ha regole, aspettative e comportamenti differenti.
Sarebbe bello se tutti i genitori agissero come una madre e un padre dovrebbero, così come sarebbe altrettanto bello se tutti i figli si comportassero come dovrebbero.
Purtroppo o per fortuna la realtà è ben diversa da quella che noi vogliamo.
Questo non significa che sia sbagliato sentirsi delusi dal comportamento o mancanza dell’altro, anzi, la delusione, la rabbia, la tristezza…sono comprensibilissime e molto spesso anche giustificate dagli eventi.
MA una emozione negativa, pur legittima, fa solo male e NON CAMBIA le cose.
Cosa puoi fare?
Sicuramente è utilissimo provare a capire le motivazioni che portano tua madre ad agire o non agire in un preciso modo, chiedendoglielo in modo gentile e pacato.
In seguito, è buona cosa descrivere il proprio disagio e esplicitare il proprio desiderio:
“mamma, quando vedo che parlo e non presti attenzione, mi sento triste. Immagino che tu abbia molte cose da fare e per la testa, ma a me farebbe davvero molto piacere se ascoltassi ciò che ho da dire. Sei una persona importante per me e ci tengo a raccontarti la mia giornata.”
Questo tentativo, magari ripetuto nel corso del tempo, potrebbe rendere consapevole l’altro di un suo comportamento spiacevole o di una sua mancanza e potrebbe favorire un cambiamento. Non sempre però le cose vanno così: potrebbe anche accadere che l’altro non sia disposto a mettersi in discussione e a cambiare.
A questo punto che fare?
Non ti resta che accettare che le cose siano così, che l’altro sia così e non come vorresti.
Un proverbio buddista recita: “Non arrabbiarti con il pozzo che è secco perché non ti dà l’acqua. Piuttosto domandati perché continui ad insistere nel voler prendere l’acqua dove hai già capito che non puoi trovarla.”
Ostinarsi su qualcosa che non dipende da noi e che non può essere diverso genera solo grande sofferenza. Desiderare che le cose siano diverse da quelle che sono non le rende diverse o migliori.
Pertanto, è bene provare a cambiare le cose per una relazione migliore e emotivamente soddisfacente, ma è anche utile e necessario accettare che le cose stanno così, se i tentativi risultano vani.
Sii consapevole del fatto che TUTTI fanno il meglio che possono, con gli strumenti e le capacità che hanno.