La Radio mentale
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La Radio mentale

Ognuno di noi cresce e vive la vita con una “Radio mentale” che lo/a accompagna quotidianamente.

Come tutte le trasmissioni radiofoniche, ci sono momenti in cui trasmette pensieri e immagini positive, gradevoli, che suscitano emozioni percepite positivamente come la gioia, l’amore… Ci sono anche momenti, solitamente in quantità maggiore, in cui però trasmette pensieri, parole, immagini per nulla piacevoli, anzi dolorose.

E quando la nostra Radio trasmette pensieri come “non ce la farò mai!”, “aveva ragione mio padre a dire che non concluderò mai nulla”, “sono un codardo”, “sono una fallita”, “sono una madre cattiva”…, le emozioni che genera sono negative, ossia emergono l’ansia, la rabbia, la tristezza, il disgusto, la gelosia o l’invidia etc. E fa male, molto male.

Ci ostacola nel raggiungimento dei nostri obiettivi, ci impone delle mete che non sarebbero realmente importanti per noi…insomma condiziona il nostro modo di stare al mondo e con noi stessi.

La nostra Radio mentale ci accompagna per tutta la vita. Trasmette sempre, tranne quando riusciamo a vivere davvero il momento presente. Possiamo provare a distrarci per non ascoltarla, possiamo provare a contraddirla, possiamo provare ad urlarle contro per zittirla, ma il silenzio sarà solo temporaneo.

Quello che possiamo fare, per nulla scontato e per nulla semplice, è accogliere il fatto che ci sia, volenti o nolenti. La mia Radio c’è e non andrà via! Posso accettare che continuerà a trasmettere, che è lì per “aiutarmi” anche se sbaglia il modo in cui lo fa; posso darle un nome e parlarle per renderla rumore di fondo. E se riusciamo, possiamo dare meno importanza alle cose che dice; in fondo è una pettegola!

La mia Radio si chiama Vesuvia. Come si chiama la tua?

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