Il pallone sott’acqua
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Il pallone sott’acqua

Vi sarà capitato al mare di provare a spingere un pallone sott’acqua e con la stessa forza, che voi avete impiegato per immergerla, essa è fuoriuscita.
Questo stesso fenomeno caratterizza i nostri pensieri. In che senso?
Ora vi spiego.
Durante l’arco della giornata facciamo innumerevoli pensieri, molti dei quali nemmeno sappiamo di averli pensati in un determinato momento. Sono automatici, veloci e sfuggenti e non ci fanno né caldo né freddo.
Purtroppo però non tutti i pensieri ci sono indifferenti. Alcuni sono per noi negativi e dolorosi e quando ci fanno stare male, cerchiamo di cacciarli come il pallone sott’acqua. Sarebbe bello se andassero via dopo tutto questo sforzo, ma come la palla i pensieri tornano ancora più frequenti di prima. Cosa si può fare?
Di certo non è distraendoci o cercando di eliminarli che li facciamo andare via, ma facendo l’esatto contrario.
Come i treni ad alta velocità che sfrecciano e non pensiamo minimamente di fermarli al loro passaggio, i pensieri vanno lasciati passare e andare senza farci nulla. È una pratica difficilissima da mettere in atto, per questo ci sono delle terapie apposite che insegnano come fare. Sto parlando della mindfulness e della MCT (Metacognitive Therapy).