Il viaggio terapeutico
Quando un paziente giunge in terapia, spesso chiede al terapeuta di eliminare la causa del suo malessere. “Non voglio più avere l’ansia”, “voglio tornare come prima”, “voglio essere felice”…
Sono richieste più che comprensibili, ma non realizzabili. Non perché il terapeuta non sia bravo o non voglia condividere il suo sapere e la sua competenza col paziente, ma perché non è possibile eliminare una emozione e non provarla più, non è possibile tornare indietro nel tempo e cancellare quello che è stato, così come non è possibile essere sempre felici.
La terapia è un viaggio che fanno due persone, il paziente e il terapeuta, che non prevede la cancellazione di situazioni sgradevoli o di emozioni vissute come negative (se un terapeuta vi promette questo, è disonesto).
Il vero scopo della terapia è aiutare il paziente ad avere gli strumenti per affrontare le difficoltà e reagire in modo diverso dal solito, diventando via via autonomo nella gestione degli ostacoli che la vita gli pone davanti.
La terapia aiuta le persone a vivere la propria esistenza, portandosi comunque dietro le ferite della vita senza che queste la condizionino totalmente. E come ogni viaggio, ci sono salite, discese, cadute, il rimettersi in piedi…ma non si è soli, si è in due ad affrontare il percorso.